«Nonostante lo straordinario sforzo posto in essere dai pochi colleghi e colleghe rimasti in servizio presso il commissariato di Merano e che quotidianamente macinano molteplici tipologie di servizio, come 10.000 di permessi all’ufficio immigrazione; 4800 passaporti per non parlare di autorizzazione varie, licenze di caccia, codici rossi, attività investigativa, restrizioni e sorveglianze, indagini richieste dalla locale Procura e controllo del territorio, ad oggi non ci sono ancora stati concreti e definitivi interventi atti al potenziamento del presidio di polizia ubicato, tra l’altro, in una città di cura termale con punte di oltre 1 milione di turisti, a parte i 42mila abitanti. I poliziotti non hanno ancora alloggi idonei: dormiranno forse per strada?».
Lo dichiarano le segreterie Regionale e Provinciale ( Trento e Bolzano) del Trentino Alto Adige del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).
«Il commissariato non copre solo Merano, ma la competenza riguarda oltre 36 comuni limitrofi, con il supporto del posto di polizia ex commissariato di Malles Venosta che pur con 7 elementi soddisfa le richieste della valle sino a Castelbello, dal confine di Resia in materia di passaporti, licenze armi licenze varie autorizzazioni di ps e pratiche stranieri.
A tutto questo – prosegue il sindacato – ben noto da oltre due anni, il crescere a dismisura della criminalità anche minorile con italiani di seconda generazione che sulla scia di musica rap e poca voglia di lavorare, commettono reati dal danneggiamento alla rapina e spaccio di sostanze stupefacenti, oltre a intimidazioni, aggressioni e risse. Il Mosap già da 4 anni aveva attivato una collaborazione con l‘esercito che ha messo a disposizione 4 mini appartamenti per gli agenti; è intervenuta anche la politica locale con Lega e Fratelli d’Italia: si lamenta la mancanza di controllo del territorio, ma non si fa nulla per potenziare il commissariato e individuare dei siti da adibire ad alloggi per i poliziotti. Sarebbe il caso di portare a termine il progetto esistente atto al risanamento dei locali ubicati al terzo piano dello stesso commissariato per risolvere il problema alloggi e, di conseguenza, anche quello della sicurezza».