di Alessandro Sallusti
Strano Paese. C’è una professoressa che festeggia su Facebook la morte di un carabiniere ucciso con dodici coltellate, ci sono i giornali che processano i carabinieri per aver bendato l’assassino di uno di loro invertendo i ruoli di vittime e carnefici. E ci sono – è notizia di ieri – giu dici che non mandano in carcere uno che ha menato dei poliziotti perché «essen do profugo» ha diritto alle attenuanti e a rimanere a piede libero.
Carabinieri e poliziotti come carne da macello. Se non hanno il rispetto dei professori cui è demandata l’educazione dei nostri figli, degli opinionisti che dovreb bero indirizzare il sentire dell’opinione pubblica e dei magistrati che agiscono «nel nome del popolo italiano» perché mai delinquenti e spacciatori dovrebbero fer marsi a un loro alt.
Il politicamente corretto sta distruggendo anche una delle poche cose – le nostre forze dell’ordine – che al netto delle inevitabili mele mar ce, immancabili in ogni am bito, resistevano pur se a fatica al degrado delle istituzioni.
Non sto dicendo che se un carabiniere sbaglia non debba pagare. Dico che ci vo gliono pesi corretti nel valu tare le vicende. In quella di cui stiamo parlando, la ben da agli occhi di un sospetta to di omicidio è questione marginale. E mi meraviglia che tra chi la pone invece, non senza enfasi retorica, come prioritaria per «una questione di civiltà» ci sia anche chi rivendica il diritto di sparare a vista al primo che varca non autorizzato una sua proprietà.
Le forze dell’ordine devono comportarsi civilmente, è ovvio. Ma per favore, non facciamo i moralisti: fare la guerra ai cattivi è un lavoro «sangue e merda» (come Ri no Formica diceva della poli tica) non fioretto e galateo. Se poi il «sangue» è quello reale di un tuo fratello d’ar mi ci sta che ti vada alla testa e ti faccia non torturare ma bendare per un attimo un arrestato senza apparente motivazione logica.
E puniamolo ‘sto carabiniere bendatore, così sazia mo la sete di giustizia dei pantofolari garantisti con gli assassini ma non con lui. Però vorrei altrettanta severità con chi ai carabinieri e ai poliziotti gli sputa e gli me na, a maggior ragione se par liamo di un ospite non desi derato ma in qualche modo mantenuto. Il comandante generale dei Carabinieri ieri ha chiesto di non sferrare la dodicesima coltellata di questa vicenda. Non parlava ai delinquenti ma a tutti noi assetati di sangue mediatico. Ascoltiamo.
fonte il giornale
*immagine d’archivio