UNARMA Associazione Sindacale Carabinieri ed il SAP – Sindacato Autonomo di Polizia,
plaudono alla lodevole e responsabile iniziativa delle Regioni Toscana, Emilia Romagna e Campania che in questo momento di difficoltà, dovuta all’emergenza Coronavirus, hanno previsto l’applicazione dei test di positività al Covid19 per le categorie maggiormente esposte a rischio, tra cui anche gli operatori delle forze dell’ordine e del soccorso pubblico, che operano in prima linea per il bene della collettività.
Riteniamo che una simile iniziativa sia di grande ausilio al fondamentale obiettivo di questo delicato momento della vita del nostro Paese e, cioè, riuscire a contenere, quanto più possibile, il diffondersi del contagio, tra gli operatori della sicurezza. Chi provvederà alla sicurezza del territorio e dei cittadini dell’Abruzzo se malauguratamente il virus dovesse diffondersi in maniera incontrollata anche tra le forze dell’ordine e del soccorso pubblico? Questa domanda ci era sorta spontanea fin dall’inizio dell’emergenza, avendo intuito quanto fosse opportuno preservare dal possibile contagio la nostra categoria, per scongiurare il rischio di ritrovare in “quarantena” intere articolazioni dell’ordine e della sicurezza pubblica della nostra Regione.
Per tale motivo, avevamo deciso di affidarci al Presidente Dott. Marco Marsilio, scrivendogli personalmente lo scorso 19 marzo, mettendolo al corrente di quanto fosse rilevante per il comparto sicurezza della nostra Regione non solo che venissero rispettate tutte le procedure precauzionali suggerite dai decreti legge ma anche di poter effettuare un continuo monitoraggio delle condizioni di salute del personale impegnato in prima linea. Avevamo, dunque, gentilmente chiesto al Presidente di voler considerare l’applicazione di specifici protocolli ad hoc, lasciando alla sua autorità (o a chi per essa) di determinare le soluzioni ritenute più congrue.
Siamo consapevoli delle difficoltà, siamo consapevoli di quanto sia comunque gravoso un monitoraggio dei contagi attraverso un tampone; ciò nonostante migliaia di appartenenti alle Forze dell’Ordine in ABRUZZO continuano ogni giorno a prestare i servizi istituzionali con impegno ma anche con timore di “far entrare il contagio” nelle proprie realtà lavorative e familiari.
Ci attendiamo un cenno, un pensiero, una considerazione in tal senso, cosa che fino ad oggi non è avvenuta. Nutriamo la speranza che a breve anche l’ABRUZZO segua le orme delle predette Regioni perché riteniamo che quanto richiesto serva a garantire, ancor di più, un essenziale svolgimento del nostro lavoro, preservando non solo la salute personale degli operatori di Polizia ma anche e soprattutto la Salute dei numerosi cittadini che quotidianamente entrano in contatto con gli stessi attraverso i controlli previsti effettuati.
La bellezza della democrazia sta nella pluralità della sua voce.