(Adnkronos) – "Le strade che intravedo sono due: dopo una iniziale accoglienza sui luoghi di sbarco, si accolgano i migranti che vogliono restare in Italia e che ne hanno diritto, in quelle aree a forte densità industriale. A questo punto si rovesci il tipo di approccio con le imprese, siano queste ultime messe nelle condizioni di formare direttamente i futuri collaboratori. La formazione non può essere generica o di primo approccio come quella fornita da enti, associazioni e sindacati. I fondi previsti siano messi a disposizione di quelle aziende che investono sul futuro lavorativo e sociale dei migranti". Così, con Adnkronos/Labitalia, Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria, commentando l'editorale di Goffredo Buccini sul 'Corriere della Sera', interviene sui temi del lavoro e dell'immigrazione. Secondo Agnelli "accogliere il doppio delle persone che si è in grado di ospitare presso le strutture di prima accoglienza non è di certo facile, soprattutto se gli sbarchi sono molto ravvicinati e concentrati in una parte dell'anno. Vero è che l'Italia non è la meta finale di questi viaggi, circa il 30% dei migranti dopo poco tempo raggiunge famiglia e amici che già abitano in altri paesi europei. Di certo il nostro impegno può essere quello di offrire un'opportunità lavorativa considerato che le imprese manifatturiere denunciano sempre più maggiori difficoltà nel reperire personale", ha concluso. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)